Le nostre Storie

Cercando insieme la vocazione di Gerusalemme

Cercando insieme la vocazione di Gerusalemme 1123 632 admin

Mar. 2020 – Il seminario “Insieme per Gerusalemme“, promosso dal Focolare in Terra Santa insieme all‘Istituto Universitario Sophia (Italia), ha riunito esperti biblici ebrei e cristiani per mettere a fuoco la vocazione di Gerusalemme vista nella Bibbia, ponendo così un fondamento biblico agli obiettivi del futuro Centro internazionale per l’Unità e la Pace a Gerusalemme.

Da diversi Paesi europei, dagli Stati Uniti e da Israele, studiosi di studi biblici e affini hanno partecipato al seminario tenutosi lo scorso 12 marzo 2020 presso l’Abbazia della Dormizione a Gerusalemme. Il professor Yair Zakovitch dell’Università Ebraica di Gerusalemme ha tenuto il discorso principale dal titolo: “Nei giorni a venire, il Monte della Casa del Signore si ergerà sopra i Monti e torreggerà sopra le Colline” (Isaia 2:2): La pace di Gerusalemme nella letteratura profetica”, con risposte moderate dalla dott.ssa Marcie Lenk, studiosa di testi ebraici e cristiani.

In un contesto di crisi sanitaria globale, diversi studiosi di altri Paesi hanno presentato i loro contributi in teleconferenza. Dott.ssa Giovanna Porrino (Italia): “Dio raduna il suo popolo e i popoli di ogni lingua” (Isaia 2 e 66); Prof. Franz Sedlmeier (Germania): “Salmo 87: Gerusalemme, Madre dei Popoli”; Dott.ssa Giovana Czander (USA): “La testimonianza di due o più persone nell’Antico Testamento/Bibbia ebraica”; Dott.ssa Margareta Gruber (Germania): “Spazi di vita urbana per tutti i popoli. La visione della Nuova Gerusalemme nel Libro dell’Apocalisse del Nuovo Testamento” (Ap. 21:1-22:5).

Erano presenti anche due relatori da Israele: Il rabbino David Goodman che ha presentato il suo contributo dal titolo: “La storia antica di Gerusalemme nella tradizione orale ebraica”; e il rabbino Dr. Ron Kronish: “Come possiamo avvicinare la Gerusalemme celeste alla Gerusalemme terrestre?”.

Il rabbino Ron Kronish: “Abbiamo sognato un po’… (sulla) Gerusalemme che vorremmo vedere, la Gerusalemme del futuro, la Gerusalemme delle nostre speranze e dei nostri sogni. Verso la fine della giornata abbiamo anche parlato di come dobbiamo condividere e lavorare insieme per avvicinare la Gerusalemme celeste alla Gerusalemme terrena. È stata una giornata di dialogo, di ispirazione e ha dato a tutti noi una speranza per il futuro in un senso molto reale e tangibile“.

László Berényi, addetto culturale dell’Ungheria in Israele: “… Gerusalemme, in particolare nella Dormitio, dove ci troviamo ora, è diventata un piccolo laboratorio mondiale che cerca di trovare la vocazione di Gerusalemme. E se Gerusalemme ha una vocazione, è proprio questa: riunire persone di diverse nazionalità, di diverse religioni, con prospettive e visioni diverse ma tutte alla ricerca della via dell’unità….“.

L’evento cade nel centenario della fondatrice dei Focolari, Chiara Lubich. Contemporaneamente, presso la Curia francescana di Gerusalemme, è stata allestita una mostra sulla sua vita e sul suo contributo alla Chiesa e all’umanità. Uno dei sogni di Chiara era quello di avere, a Gerusalemme, un Centro che si concentrasse su quattro aree: spiritualità, studio, dialogo e formazione. Tra gli obiettivi del previsto Centro Internazionale per l’Unità e la Pace c’è quello di raccogliere e ospitare eventi di studio e ricerca interreligiosa.


Tutte le presentazioni sono ora liberamente accessibili nella rivista online: Claritas: Journal of Dialogue and Culture, Vol. 9, No. 2 (2020) Together for Jerusalem . Alcuni contributi sotto forma di video sono disponibili su Youtube.

Il seminario, che rientra anche nell’ambito delle attività accademiche dell’Istituto Universitario Sophia, segna l’avvio di un percorso condiviso di ricerca scritturale, che fa sperare in uno scambio proficuo per il futuro.

“Chiara Lubich Città Mondo”

“Chiara Lubich Città Mondo” 1600 900 admin

 

Feb. – Mar. 2020 – L’appello all’unità lanciato da Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, arriva fino alla città che più di tutte incarna l’incontro tra popoli, culture, e religioni diverse. A Gerusalemme la Custodia di Terra Santa ospita – riadattata – la mostra dedicata al centenario della sua nascita ed allestita a Trento, curata dal Centro Chiara Lubich in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino.

LUIS RIERA, Ufficio Tecnico Custodia Terra Santa – “Una mostra che ha un’area di circa 200 mq. La mostra originale – quella di Trento – è di circa 1000 metri quadri. Noi, come Ufficio Tecnico, abbiamo fatto da ponte tra la Custodia – che ha accolto la mostra – e i curatori in Italia.”

Riferimento della spiritualità di Chiara Lubich è il passaggio del Vangelo di Giovanni in cui Gesù prega il Padre “perchè tutti siano una cosa sola”: un messaggio – indirizzato anche a persone che non hanno un credo religioso – rivolto alle diverse tipologie di visitatori che parteciperanno alla mostra, aperta per due settimane.

YISCA HARANI, Insegnante – “Voglio portare qui un pubblico ebraico perchè voglio che sappiano che queste cose esistono. Solitamente i media sono concentrati solo sui conflitti, sui contrasti tra le persone. E’ cosí rassicurante, rivitalizzante, vedere che c’è collaborazione, che ci sono persone che agiscono con coraggio. Senza essere “naif”, ma rimanendo molto realisti: viviamo in un luogo pieno di conflitti, e anche in mezzo questi conflitti dobbiamo trovare sentieri comuni per cooperare.”

Divisa in quattro parti, tra immagini e materiale video, la mostra “Chiara Lubich Città Mondo” rivela anche il legame che Chiara Lubich aveva con la Terra Santa, nonostante l’avesse visitata una sola volta nel 1956: anche qui si è diffuso il movimento dei Focolari, fin dagli anni ’70.

Fr. FRANCESCO PATTON, ofm, Custode di Terra Santa – “Nel corso della mia vita ho avuto l’occasione di incontrare e salutare Chiara Lubich brevissimamente durante una delle sue visite a Trento. Sono contento che la Custodia di Terra Santa possa ospitare questa mostra, e sono ancora più contento che lei ricordi a un tempo come il nostro e ad una terra come la nostra il valore dell’unità.”

CLAUDIO MAINA, Co-responsabile Movimento Focolari in Terra Santa – “Legato a quella visita di Chiara nel ’56 c’è anche l’idea di avere un luogo fisico a Gerusalemme che testimoniasse che l’unità è possibile. Poi con il tempo quest’intuizione si è precisata nel progetto di un Centro Internazionale per l’Unità e la Pace: è un progetto che stiamo portando avanti e che speriamo presto di poter realizzare. Se c’è un luogo dove ha senso essere una presenza di unità è proprio Gerusalemme.”

Original post published in cmc-terrasanta.org

 

Arriva a Gerusalemme la mostra su Chiara Lubich

Arriva a Gerusalemme la mostra su Chiara Lubich 1002 340 admin

 

Feb.- Mar. 2020 – Inaugurata nella Città Santa la mostra “Chiara Lubich Città Mondo”, prima tappa delle sezioni internazionali, con una sezione dedicata al viaggio di Chiara Lubich del 1956.

“Non credevo che Gerusalemme e i Luoghi Santi avrebbero inciso così sul mio animo (…) ogni pietra diceva una parola, molto di più di una parola, cosicché, alla fine, l’anima era tutta inondata, tutta piena della presenza di Gesù̀”[1].

Chiara Lubich esprime in una intensa pagina di diario l’esperienza dell’unico viaggio che ha fatto a Gerusalemme e in Terra Santa nel 1956. A ricordo ci sono diverse fotografie in bianco e nero, un video-giornale, ma la testimonianza più grande è la presenza attiva della comunità dei Focolari in questa città che proprio oggi, 29 febbraio 2020, inaugura presso la Curia della Custodia di Terra Santa la mostra “Chiara Lubich Città Mondo”, aperta fino al 14 marzo prossimo. L’esposizione riproduce quella attualmente aperta al pubblico presso le Gallerie di Piedicastello a Trento (Italia), curata dal Centro Chiara Lubich in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino.

Si tratta della prima delle sezioni internazionali che, nell’anno dedicato al centenario di Chiara Lubich, si ripeteranno anche a Città del Messico, Sidney, Mumbai, San Paolo, Algeri e Nairobi. Un primato simbolico, questo di Gerusalemme, città-culla delle tre grandi religioni monoteiste, casa per molti popoli. Qui la comunità dei Focolari è presente dal 1977 con il mandato di contribuire a realizzare quell’unità che, proprio in questa terra, Gesù aveva chiesto al Padre.

Anche a Gerusalemme il percorso espositivo della mostra, riproposto in un formato ridotto e riadattato, racconta i momenti significativi della vita della fondatrice dei Focolari, il suo pensiero e la sua opera, attraverso documenti, scritti autografi e materiale fotografico. Ma questa edizione ha una sua specificità, offerta solo a chi la visita qui: una sezione dedicata al rapporto tra la fondatrice dei Focolari e Gerusalemme, come spiega Claudio Maina co-responsabile dei Focolari in Terra Santa. “Abbiamo voluto portare a Gerusalemme questa mostra per far conoscere più in profondità la vita, la spiritualità e l’opera di Chiara, ma anche per testimoniare il rapporto che l’ha legata a questa città. In realtà, Chiara è stata a Gerusalemme una sola volta e per pochi giorni. Ma da quel viaggio ha avuto inizio una storia che continua fino a oggi: anche in Terra Santa, infatti, oggi ci sono persone che hanno accolto la spiritualità di Chiara e la vivono”.

Una parte della mostra è dedicata anche al grande sogno di Chiara per questa città segnata profondamente da divisioni e ferite storiche: che nascesse un centro di spiritualità, studio, dialogo e formazione all’unità. “Un sogno, un’intuizione che via via si è precisata – racconta Terese Soudah – nel progetto del Centro per l’unità e la pace: progetto a cui da anni stiamo lavorando e che, malgrado tante difficoltà, va avanti e speriamo presto di poter realizzare”.

Tra le autorità presenti, il Nunzio e Delegato Apostolico a Gerusalemme, mons. Leopoldo Girelli, il rappresentante del Patriarcato dei Latini, Padre Stéphane Milovitch, direttore dell’ufficio dei Beni Culturali della Custodia di Terra Santa, oltre agli amici cristiani, ebrei e musulmani che compongono la famiglia dei Focolari in Terra Santa.

A causa dell’emergenza Coronavirus la delegazione italiana non ha potuto partecipare, ma si è fatta presente attraverso contributi video. Così il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che ha augurato la miglior riuscita della mostra per poter portare nel mondo il messaggio che Chiara Lubich ha dato al Trentino e all’Italia. Il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, ha espresso l’augurio che attraverso questa mostra la spiritualità di Chiara ricordi a questa terra così travagliata il valore dell’unità, frutto della preghiera di Gesù, ancora così attuale.

In un messaggio video, Anna Maria Rossi e Giuliano Ruzzier, curatori della mostra a Trento con Maurizio Gentilini, hanno introdotto il percorso espositivo: “Abbiamo pensato a un progetto che non si limitasse soltanto alla città di Trento, ma, come è stato nella vita di Chiara, si allargasse fino agli ultimi confini della terra, comprendendo tutti e cinque i continenti”.

Al taglio del nastro il Nunzio, mons. Girelli, ha richiamato l’estrema attualità del messaggio di Chiara: “Qui a Gerusalemme potremmo invertire le parole del titolo della mostra e chiamarla: Chiara Lubich, mondo città, perché dal mondo questa mostra è giunta nella città per eccellenza, la città santa, la città dell’unità, della fraternità, del dialogo tra le religioni, tra i popoli”.

Stefania Tanesini

[1] Chiara Lubich, Scritti Spirituali/1: L’attrattiva del tempo moderno, Citta Nuova Editrice, p.172-179

Original post published in www.focolare.org

 

Gerusalemme: La città di tutti

Gerusalemme: La città di tutti 1600 900 admin

Feb. 2019 – Dalle voci degli abitanti di Gerusalemme un punto di vista che scorge semi di speranza nella città più contesa al mondo oltre ciò che la cronaca ci consegna quotidianamente.

 

Terra Santa: Storie di dialogo

Terra Santa: Storie di dialogo 1121 631 admin

Feb. 2019 – Anna Maria, Jessica e Talat: una testimonianza di amicizia tra fedeli delle tre religioni monoteistiche. Quando crollano i muri di diffidenza e pregiudizi, si sperimenta la possibilità di guardare al futuro con coraggio e speranza.